giovedì 30 agosto 2012

Qualche coincidenza e il Progetto Martina


La settimana scorsa stavo navigando nel sito di Volontà di vivere www.volontadivivere.com per vedere se ci sono iniziative interessanti per questo settembre che mi vedrà finalmente in forze. E scopro una cosa molto interessante... si tratta del progetto Martina, www.progettomartina.org, una iniziativa che ha come finalità quella di informare i giovani sui tumori, prevalentemente quelli che possono insorgere anche in età giovanile (come il tumore alla mammella, ai testicoli, all'utero e il melanoma). Alcuni volontari (medici, ricercatori e altri consulenti) incontrano i ragazzi delle scuole superiori per cercare di renderli consapevoli di come una adeguata informazione possa salvare molte vite. L'ho trovata una idea fantastica.

Domenica scorsa siamo andati a trovare mia nonna per il suo compleanno. Ad un certo punto la moglie di mio cugino mi chiede di accompagnarla in bagno e mi dice di sentire qualcosa al seno. Mi tremano le gambe e mi siedo. Le chiedo di togliere la maglia. Effettivamente, la ragazza (30 anni circa) sembra avere un linfonodo gonfio sotto l'ascella. Ai seni, però, non sento nulla. Ovviamente, le dico di andare immediatamente dal medico per farsi prescrivere mammo + eco (anche ascellare) e cerco di rasserenarla.
Due giorni dopo, la ragazza mi contatta via sms (li detesto per questo genere di comunicazioni) dicendomi che il medico ha sì confermato che potrebbe trattarsi di un linfonodo ma non ha ritenuto di prescriverle alcun ulteriore accertamento, per il momento. Le ha detto di tenersi sotto controllo con l'autopalpazione e di ritornare da lui tra 2 mesi.
Mi è venuto un attacco di ansia e di panico. Ho pensato immediatamente al progetto Martina. Se la moglie di mio cugino avesse partecipato a questa iniziativa, avrebbe insistito per farsi fare la prescrizione della mammo e degli atri esami e io ora non mi troverei in questa situazione.
Ho cercato di calmarmi e le ho risposto che il suo medico è un pazzo a non averle prescritto nulla. Le ho mandato il numero di telefono del centro prenotazioni per le mammografie della sua città.
Tra una settimana proverò a chiamarla per capire se si sta muovendo per fare gli accertamenti.
Atrimenti, le spedirò il link del progetto Martina in cui si parla anche della storia di Martina, ragazza 25enne che il medico di base aveva rispedito a casa dopo che lei si era sentita un nodulino al seno. Troppo giovane per certe malattie, le aveva detto...

Ecco qui il link al libretto relativo al progetto Martina. Ci sono un sacco di informazioni utili sui tumori giovanili!
https://docs.google.com/open?id=1RbgEgYfpZEpBnkKD8eOk-LoZpwO0oCcodSIinnh1LKcxf-bQx8ET6X9cr93D

martedì 21 agosto 2012

Se sei un libero professionista, è meglio che non ti ammali di cancro...



Sono una libera professionista e mi occupo di formazione.
Quando mi sono ammalata di cancro, ho fatto la domanda di invalidità e ho contattato un patronato per capire se potevo avere diritto a qualche soldino per quel che mi stava capitando. Mentro ero sotto chemio non sono riuscita a fare docenze. Io faccio lezioni che durano sette/otto ore al giorno e quindi per fare il mio mestiere, oltre alla testa ci vuole soprattutto una gran resistenza fisica.
Ho avuto l'invalidità al 100% e quindi posso accedere ad una serie di diritti.
Il primo è il simbolino arancione dell'handicap per i parcheggi.
Il secondo diritto è un assegno di invalidità di circa 200 euro al mese se il prorio reddito è inferiore a 15.000 euro.
Il mio reddito 2011 era di 18.000 quindi non ho avuto alcun assegno. Peccato però che i miei clienti (come quelli di milioni di altri liberi professionisti) pagano a 4-6 mesi ed io emetto fattura solo dopo aver ricevuto il pagamento. Quindi sarà il mio reddito 2012 ad essere sotto i famosi 15.000. Aspettiamo? Aspettiamo...
Stamane sono andata all'INPS per capire se tutti i contributi che verso ogni anno (svariate migliaia di euro) mi davano diritto a qualche integrazione economica. La risposta è stata che i professionisti non hanno diritto a contributi INPS per malattia ma solo ad una indennità per il ricovero ospedaliero. Mi è venuta voglia di non pagare più un euro di INPS. La mia aspettativa di vita è bassa perché dovrei continuare a versare soldi ad un ente che non mi tutela se mi ammalo?
Mi interrogo inoltre sul futuro dei nostri figli. Il lavoro a tempo indeterminato non esiste quasi più. Il governo promuove le partite iva ma non offre in cambio una tutela adeguata. Tristissimo.
La lega Tumori ha aperto le sottoscrizioni ad un manifesto per i diritti del lavoratore malato oncologico. Si chiede una riforma legislativa che ci tuteli di più. Anche loro si sono dimenticati di noi professionisti. Forse il mondo pensa che guadagniamo così tanto da non aver bisogno di tutele. Se è così, questo ragionamento non è aderente alla realtà.
Intanto vi giro il link al sito della lega tumori.
Metto qui anche un link ad un buon pdf che illustra i diritti dei malati oncologi, augurandovi non solo di non averne bisogno ma anche di non essere liberi professionisti.



sabato 11 agosto 2012

Dr. Bozza and Dr. Barbazza, you make me feel like a natural woman...



In questi ultimi mesi ho fatto così tante cose che non sono  più riuscita a trovare un minuto per scrivere con calma in queste pagine che mi sono tanto care…
Intanto comincio con il raccontarvi dell’intervento chirurgico  di ricostruzione avvenuto il 28 maggio.
I giorni subito precedenti , il mio umore era pessimo. 
Mi sentivo arrabbiata e spaventata:  a causa del tumore dovevo sottopormi ad un altro intervento .  E se fossi morta sotto i ferri? Morire mentre mi estirpano un tumore ha un senso ma morire mentre mi ricostruiscono il seno mi sembrava avesse molto meno senso…
L’intervento è durato quattro ore. Quando mi sono svegliata mio padre racconta che mi sono messa ad urlare <E vai! Sono viva! Evviva, ce l’ho fatta!!!>
Ma la vera sorpresa è arrivata quando mi sono vista il seno! 
Durante una medicazione avvenuta qualche giorno dopo il rientro a casa, ho abbassato lo sguardo e le ho viste: che belle! Sotto  i miei occhi non c’era più quello schifo di tetta che era slittata al centro del petto ma due seni  bellssimi pieni, grandi e soprattutto al loro posto!
Ho pianto di gioia e ho baciato e ringraziato il chirurgo, il dott. Barbazza che, vi assicuro, ha fatto un miracolo di ricostruzione. L'equipe del dr. Bozza è straordinaria: tutti, chirurghi ed infermieri, sono bravissimi e molto disponibili.Non posso mettervi una foto delle mie tette prima e dopo ma, abbiate fede, prima il mio seno era ridicolo con quel coso (l'espansore) al centro.  Una volta, durante una visita pre-chemio,  un oncologo mi ha pure soprannominato polifemo.  Un po’ villano, lo so,  ma non aveva tutti i torti…
Da quel momento mi sono sentita rinata. Finalmente di nuovo donna! Per carità, ho ancora 10 kg sopra, due braccia che sembrano dei  prosciutti, e i capelli grossi, corti e sparati in aria ma ora ho due tette che mi permettono di tornare alla normalità e di poter infilare una maglietta, una canottiera, un reggiseno! E vi assicuro che è molto, moltissimo.
E  proprio questo intervento che tanto mi aveva spaventato e fatto arrabbiare, ora mi sta aiutando invece a scrivere la parola fine ad un periodo difficilissimo per la mia vita e anche per la mia femminilità.
La malattia è sempre dietro l’angolo, lo so, ma ora ho rimesso un po’ di ordine sul mio petto. Non solo, la decisione di togliere anche il seno sinistro (a proposito, l’istologico è risultato negativo), ha ridotto di molto le probabilità di ammalarmi anche all’altro seno. Certo, un seno rifatto non è mai comodo e bello come un seno vero (checché ne dicano le migliaia di ragazze che ricorrono al bisturi solo per motivi estetici) ma ora entrambi i seni si assomigliano e l’aspetto estetico complessivo è davvero gradevole nonostante l’assenza dei capezzoli. 
La foto che vedete ad inizio pagina è stata scattata il 23 giugno 2012, il giorno del mio matrimonio.
Ebbene sì, ad un mese dall’intervento chirurgico, io e Mauri ci siamo sposati. E’ stata una giornata meravigliosa, densa di emozioni e di tanto tanto amore J