Il gomitolo mi ha sempre incuriosita. Un ammasso di filo che sembra
ingarbugliato ed è avvolto su se stesso, che sembra non avere nè un capo
nè una coda. Però man mano che si lavora, prende forma, prende anche
sostanza. E quando ci penso, paragono questo alla mia vita, ma forse un
gomitolo è riduttivo. In alcuni momenti, a volte rari, a volte
frequenti, riesco ad estraniarmi e a guardarmi con occhi lucidi tutto
quello che mi sta capitando addosso. Tutta questa incertezza è faticosa
da gestire, questa lucuidità che a fatica emerge, la consapevolezza di
una solitudine che ormai fa uscire la parte cinica e diabolica che è in
me. Ho un carattere forte, dicono, ma sono anche delicata come un fiore
che si è dimenticato di essere fragile quando soffia il vento. Asserire
che ho un carattere forte è una scelta di comodo, io sono io: una donna
che la vita ha corazzato, un donna che si difende da ciò che la può
denudare, ma che non rinuncia a vivere. Sono forte per questo? mah!
Io
mi sento una persona cresciuta con Jonny, una persona che è riuscita a
liberarsi di alcuni vincoli che la sua educazione, l'ambiente, famiglia,
avevano fatto crescere come intrappolata in un gomitolo, ma per
sopravvivere ha dovuto districare la matassa... e ora vorrei solo
pace... come canta Arisa: pace.. solamente un pò di pace... cercare
solamente un pò di pace.... così che ogni momento sia felice.
La
felicità per un malato è una conquista giornaliera, la malattia ti aiuta
a scorgere quegli attimi di gioia, lìalbero in fiore, il calco di
questi giorni di primavera anticipata, il profumo di un fiore o un odore
che ti fa sentire a casa. La felicità non la misuri più su grandi
obiettivi, ma solo su piccole conquiste. Progettare anche solo un week
end al lago è un dono di felicità. Una risata è un attimo di felicità.
La felicità si declina in attimi...
ad un malato manca la serenità. A me manca la serenità.
Io
ho imparato che oggi è la mia forza, ieri è la consapevolezza dei miei
passi, il mio domani sarà solo il nuovo oggi. Non sarò protagonista di
Oggi sempre forzuti, ma anche di oggi svilenti, faticosi, anossici, ma
sarò comunque io a viverlo, nessuno può remare per me, la mia barca è
mia. Solo mia.
e di questo sono fiera. Forse è questo il centro
del gomitolo, il nuovo modo di guardare me stessa, che anche nei momenti
difficili, posso guardarmi con franchezza ed onestà. Perchè ieri ha
definito me stessa, qualunque sia la qualità di quel Ieri.
Wide diceva che le diagnosi negative l'aiutavo a focalizzare le cose importanti,aveva ragione.
RispondiEliminaIo non ho conosciuto il cancro in prima persona,solo una malattia cronica intestinale che come tale mi porterò sempre addosso e che comunque mi ha cambiata..mi sta cambiando.curiosa di vedere dove ci porterà..chi nel bene e nel male diventeremo.un abbraccio molto forte.
Valentina